GingerNews

La cura, secondo Cinzia Ciarmatori Medico Veterinario omeopata, esperta in Nutrizione, Alimentazione e Dietologia Clinica del cane, del gatto e dei nuovi animali familiari. Autrice e divulgatrice.

Attenzione. Ascolto. Condivisione di conoscenze ed esperienze. Attenzione ai dettagli. Rispetto senza barriere di specie.

Quando il mio era solo un desiderio, quando da bambina sognavo di potermi occupare degli altri animali e della loro cura non immaginavo che mi sarei trovata un giorno a dover difendere la componente “umana” della medicina, eppure eccomi qui, mentre cerco di raccontare perché è così importante fermarci a guardare che cosa succede quando anche la medicina diventa industria, quando scende a patti con la politica, quando l’abuso di strumenti tecnologici va a discapito della possibilità per i medici (e medici veterinari, non fa differenza) di guardare all’unicità dei pazienti, alle loro caratteristiche ed esigenze peculiari.

La medicina veterinaria ha avuto un’evoluzione rilevante negli ultimi decenni e una professione nata secoli fa allo scopo di curare malattie degli animali usati per qualche scopo, il lavoro agricolo, la guerra, il cibo, ha dovuto rapidamente fare i conti dagli anni ’60 del secolo scorso in avanti con rinnovate sensibilità nei confronti delle altre specie, con cambiamenti sociali e culturali che hanno trasformato individui di altre specie (pochissime) in veri e propri membri di famiglie umane, anch’esse trasformate in nuclei sempre più ridotti, sempre più isolati dalle comunità e alienati dall’ambiente naturale cui appartengono.

Per tutte le altre specie invece, quelle ancora usate per qualche utilità, resta un approccio meccanicistico e spinto alla produzione, per tutte le altre il medico veterinario è garante del “benessere”, a patto di non considerare nessuna delle evidenze scientifiche di senzienza degli altri animali, di chiudere entrambi gli occhi in nome di un sistema produttivo con interessi economici (e politici) inimmaginabili.

Cani, gatti, ma anche conigli, cavie peruviane, furetti, pappagalli ed altri uccelli invece hanno dal punto di vista sociale (e dunque anche medico) la possibilità di essere considerati come individui in grado di provare emozioni molto simili alle nostre, per loro la cura è evoluta in ogni ambito e per ogni fase di vita, per loro è possibile trovare esperti in ogni ambito, dalla neonatologia alla geriatria, dalla nutrizione al comportamento, dalla diagnostica per immagini avanzata all’anestesia e alla chirurgia.

Tutta questa evoluzione, tutto l’avanzamento tecnologico però ha portato ad una medicina veterinaria che al pari di quella umana è sempre più specialistica, sempre più costosa.

Ambulatori e cliniche sono aziende private per la quali gli impegni economici e burocratici sono ingenti e pressanti, molti sono stati acquisiti da poche multinazionali che dettano le proprie regole.

Chi sceglie di resistere e mantiene aperte le proprie strutture fa una grande fatica.

In tutto questo chi si rivolge ai medici veterinari per i propri familiari di altre specie fatica a capire perché i costi siano così elevati, perché le visite originariamente condotte grazie alla semeiotica, alla raccolta di segnali di malattia attraverso le mani del medico e i suoi sensi, siano quasi scomparse a favore di indagini diagnostiche di ogni tipo, esami del sangue, ecografie, radiografie, tac, risonanze magnetiche: è diventato troppo difficile capire quando siano realmente utili e necessari e si finisce per cedere alla tentazione di “fare tutto”, per amore degli animali con cui viviamo, per non sentirci in colpa, per placare la paura e la preoccupazione che ci colgono quando non stanno bene.

Questo è solo un volto della cura, quello più meccanicistico, costretto a sacrificare molte cose per mantenersi in piedi.

Poi c’è l’altro.

Quello fatto di professioniste e professionisti che riconoscono l’importanza della tecnica e della tecnologia ma non a discapito di attenzione, ascolto, condivisione di conoscenze ed esperienze, attenzione ai dettagli e rispetto senza barriere di specie.

Quello che riconosce l’unicità di ogni individuo e l’importanza delle relazioni con i familiari, che devono entrare necessariamente a far parte del processo di cura.

Il volto più in ombra, più silenzioso eppure così prezioso.

Quello che piace a me.

Cinzia Ciarmatori, Medico Veterinario omeopata, esperta in Nutrizione, Alimentazione e Dietologia Clinica del cane, del gatto e dei nuovi animali familiari. Autrice e divulgatrice.

Laureata alla facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Camerino, è impegnata da oltre vent’anni nella cura di animali familiari, cani, gatti e altre specie “meno convenzionali”.

Ha conseguito un master in PNEI e Neuroscienze, un master in Filosofia dell’Etologia ed Etica Ambientale ed uno in Teledidattica e nuove tecnologie in medicina.
Si occupa di nutrizione e nutraceutica ed è consulente di alimentazione naturale per Cane, Gatto, Coniglio e altri piccoli mammiferi, Pappagalli e altri uccelli, Rettili e Anfibi.

È consulente di medicina veterinaria integrata e impiega in modo sinergico Omeopatia, Fitoterapia e Fiori di Bach con un approccio di Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI).

Promuove un approccio sostenibile e rispettoso per l’ambiente sia della nutrizione che della medicina veterinaria.

È docente di master e relatrice a congressi e seminari nazionali e internazionali, divulgatrice e autrice di numerose pubblicazioni dedicate sia alla medicina che alla convivenza con gli altri animali.

Il suo sito è www.cinziaciarmatori.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *